Le temperature più miti invitano a risvegliare dal letargo la moto parcheggiata a metà autunno. Il gelo non rappresenta più un nemico, ma bisogna fare attenzione al bagnato: la pioggia e la rugiada del mattino possono comportare rischi. Una pioggia intensa invita a mantenere uno stile di guida prudente e lava l’asfalto. Fenomeni più leggeri aggiungono un velo viscido tra asfalto e battistrada, e l’acqua si fonde con il grasso e la gomma che si depositano sul manto riducendo il coefficiente d’attrito.
La sicurezza a partire dagli pneumatici
Rispetto alle auto, le moto sono meno sensibili all’effetto dell’aquaplaning perché gli pneumatici sono più stretti (soprattutto quelli anteriori) e hanno un profilo tondo. Quando si raggiunge una zona allagata, le coperture fendono l’acqua e non tendono a galleggiare facendo perdere direzionalità e trazione. Però la superficie di contatto con il terreno – un’impronta come si dice tecnicamente – è molto ridotta e compromette la frenata, la motricità e la tenuta in curva. Quando si guida la moto sul bagnato il battistrada non deve essere usurato, poiché la tenuta dipende proprio dalla capacità di espellere l’acqua attraverso i canali del disegno. Un aiuto può arrivare dall’uso di pneumatici invernali, che ormai sono disponibili anche nelle versioni per moto e scooter. Con questi pneumatici il battistrada drena agevolmente la pioggia e la mescola si aggrappa meglio all’asfalto raffreddato dall’acqua. Quando le temperature salgono, vanno sostituiti con quelli “estivi”, perché con il caldo le coperture invernali si usurano più rapidamente.
Attenzione sul bagnato, soprattutto nei centri urbani
Anche con gli pneumatici ideali, la guida deve essere adeguata alle condizioni climatiche e la pioggia porta molte complicazioni. Prima di tutto nell’aderenza, che richiede una maggiore attenzione nell’uso dell’acceleratore: la ruota posteriore può pattinare anche se le potenze non sono quelle di una maximoto. Le situazioni più a rischio sono proprio quelle urbane, con binari, tombini e pavé che, se umidi, hanno un coefficiente d’attrito molto prossimo a quello del ghiaccio. Attenzione anche alla segnaletica orizzontale, dalle strisce pedonali a quelle di mezzeria, sulle quali la ruota di uno scooter 125 può entrare in crisi, perché la vernice usata per la segnaletica orizzontale umida è molto pericolosa.
I modelli di moto più recenti, scooter compresi, sono dotati di un controllo elettronico della trazione, in grado di tagliare l’erogazione del motore se la ruota motrice scivola in accelerazione. Alcune moto, inoltre, offrono varie modalità di guida selezionabili con facilità, tra cui c’è sempre una “Rain” che riduce le potenza, rendendo la guida più docile. Se invece la due ruote è classica, non resta che misurare la forza nel polso destro. Accelerare dolcemente non basta: se il veicolo è a marce bisogna cambiare a regimi di rotazione bassi, utilizzando i rapporti più alti.
Protezioni e casco per viaggiare protetti
Persino i guidatori più esperti – quelli che si sentono sicuri anche sul bagnato – non devono mai dimenticare che in moto, qualunque siano le condizioni meteo, è essenziale indossare l’abbigliamento adeguato con tutte le protezioni possibili. Se le tute sono indispensabili per chi affronta lunghi viaggi specie se a velocità sostenute, anche i motociclisti meno avventurosi o gli scooteristi dovrebbero indossare giacche da moto dotate di paraschiena, paragomiti, paraspalle, pantaloni con paraginocchia, guanti e calzature rinforzate. In caso di incidenti o cadute, anche a bassa velocità, possono evitarci infortuni e invalidità anche gravi. Il casco è davvero un salvavita. Scegliamo un modello integrale e sostituiamolo dopo ogni caduta: la visiera deve sempre essere in ottima condizione per ottimizzare il visus anche quando si guida di notte, e possibilmente, deve essere dotato di un sistema anti appannamento.
Cautela, abilità, esperienza e le giuste dotazioni sono essenziali per affrontare gli spostamenti in moto. Insieme a una copertura assicurativa completa che ci offre una serenità totale anche in caso di imprevisti o incidenti.
Prudenza e ABS per frenare in sicurezza
I modelli più recenti sono dotati di sistema ABS, che evita il bloccaggio delle ruote ma non accorcia gli spazi di arresto. Frenando in curva sul bagnato dobbiamo diminuire la velocità e affrontare la curva prima di quanto faremmo sull’asciutto. Possono fare la differenza gli impianti ABS di ultimissima generazione, che permettono di mantenere i freni tirati anche in curva senza rischiare il bloccaggio. In ogni caso, con o senza elettronica a supporto, la tecnica ideale prevede di frenare in anticipo, senza usare una forza eccessiva sulle leve o sul pedale, e con la moto non ancora inclinata, per non perderne il controllo.
Non bisogna dimenticare che la tenuta sul bagnato può variare in base al grado di ruvidità dell’asfalto, quindi quello drenante è migliore di quello più liscio.